*Storia – L’Agricoltura ed il vino Cirò – Ricerca e studio della storia a cura di Salvatore Ippolito
L’agricoltura
Il clima eccezionalmente mite permette la crescita di una vegetazione lussureggiante inoltre lungo la costa è un susseguirsi di verdi pinete. Oltre a ciò è possibile trovare giganteschi eucaliptus, agrumeti, gelsi, fichi e altri alberi da frutto che a primavera inebriano l’aria di fragranze intense e straordinariamente naturali.
Tra le pianure e le colline del territorio di Cirò Marina si alternano vigneti, uliveti, agrumeti, prati, pascoli per non parlare che sulle terre incolte crescono spontanee erbe aromatiche e medicinali quali camomilla, menta, malva, origano, papavero, rosmarino, sambuco e cicoria.
Storia – L’Agricoltura ed il vino Cirò
Il Vino Cirò
L’economia del territorio cirotano si basa prevalentemente sull’attività agricola legata alla coltura dell’ulivo, degli agrumi, dei cereali e soprattutto della vite; quest’ultima prevale su tutte poiché consente agli agricoltori cirotani di produrre uve di ottime qualità dalle quali si ricava un vino rinomato e diffuso in tutti i paesi, in tutta la Nazione e anche all’estero. Il famoso vino di Cirò veniva offerto, quale profumato “licore” agli atleti che ritornavano vittoriosi dai giochi olimpici organizzati in tutte le zone della Magna Grecia. Questo dolce nettare è stata la bevanda preferita di Greci e Romani; oltre ai vini esotici di Chio e Lesbo, erano ricercati il Falerno e il Cecubo e, tra i vigneti della Calabria, quello nero robusto e profumato dell’antica Crimisa.
Un tempo la vite non era coltivata in tutto il territorio di Crimisa, era solo l’area circoscritta della contrada “Brisi” ad essere curata con particolare interesse, poiché la vite era considerata sacra al Dio Bacco, protettore dei vigneti, divinità molto cara ai Greci ed ai Romani.
La viticoltura cirotana, curata gelosamente dagli agricoltori della zona, ci offre sempre più dei vini D.O.C. molto pregiati ricavati dal vitigno “Galioppo” e dal “Greco Bianco”, prodotti nelle varianti: Cirò bianco, Cirò bianco classico, Cirò rosato, Cirò rosso (Cirò rosso superiore, Cirò rosso superiore riserva, Cirò rosso classico, Cirò rosso classico superiore, Cirò rosso classico superiore riserva), il quale venne offerto in premio a tutti gli atleti partecipanti alle Olimpiade di Città del Messico nel 1968, in memore all’antica tradizione di questo prodotto.
La zona D.O.C. Cirò, comprende l’intero territorio dei Comuni di Cirò e Cirò Marina, e parte dei Comuni limitrofi di Crucoli e Melissa ed è stato il primo vino calabrese ad avere la Denominazione di Origine Controllata dal 1969.
La vendemmia è sempre stata una grande festa per questo territorio, tra Settembre ed Ottobre uomini e donne si alzano prima che il sole sorga e a gruppi vanno a vendemmiare muniti di forbici e coltelli, si avviano alla vigna, dove raccolgono grandi e succosi grappoli per poi deporli in cassette che poi, una volta piene, vengono accatastate su camion o trattori che le trasportano alle cantine dove l’uva poi viene trasformata in mosto.